EVENTI

- IL PRESEPE VIVENTE

Il Presepe Vivente di Rionero ha una storia lunga trent’anni. Oggi appare completamente rinnovato rispetto al passato e rispetto ai tanti Presepi Viventi: si è voluta dare un’identità attraverso la rielaborazione del Presepe Napoletano, trasformando i personaggi viventi in vere e proprie statuine del tardo ‘700, rinnovando i costumi, tutti fedeli riproduzioni dell’epoca. Il perché di questo cambiamento è ben comprensibile: è come distaccarsi dalla visione classica dei film per dare la giusta forma e il giusto gusto al visitatore, che non vedrà solo scene classiche della tradizione cristiana, ma uno sfolgorio di luci, suoni, abiti e location.

Il Presepe della tradizione napoletana, ha una sua motivazione: ogni personaggio è un simbolo chiave delle Sacre Scritture e quindi non fa perdere la Sacralità del rito. Altra particolarità sono le ambientazioni, sempre diverse, che toccano i vari quartieri della città ed i vari monumenti senza scenografare, e quindi coprire, le bellezze architettoniche e monumentali esistenti.

Una vecchia tradizione, che nel corso degli anni era stata perduta, è stata reinserita seguendo la lettura biblica dei testi, ovvero la drammatizzazione di scene come l’Annunciazione  e  Visitazione, che suggestionano il Visitatore. Ultima tappa del percorso è “la Grotta” che riunisce storia, tradizione e sacralità, con pastori, popolo, angeli, Maria e Giuseppe che offrono al mondo la salvezza attraverso un bimbo in fasce, luce del mondo.

Scenario sicuramente diverso ma altrettanto interessante è quello del 6 Gennaio, giorno in cui, secondo la tradizione Cristiana, è avvenuta l’adorazione dei Magi. Gli spettatori assistono alla “Cavalcata dei Magi” con tutti i figuranti in costume, recanti ognuno un prodotto tipico della tradizione, che accompagnano i 3 Magi a cavallo lungo le principali vie della città, vivacizzate dal suono della zampogna e dallo scampanellio dei pastori, per giungere in Piazza Fontana Grande (cuore della città) dove viene allestita la grotta.

- BRIGANTI O MIGRANTI

Parafrasando la frase di Nitti, insigne meridionalista, il progetto vuole tracciare un sottile connubio tra i moti briganteschi del 1860 e l’emigrazione lucana. Partendo dalla Ribellione popolare, per alcuni una vera e propria guerra civile, il tracciato si evolve ed arriva fino alla secolare “questione meridionale”. Brigantaggio e Questione Meridionale: due pagine che vedono protagonisti due Cittadini Rioneresi: il Brigante Crocco, che fece tremare le nostre terre a suon di rappresaglie, atti rivoltosi e tumulti popolari, e Giustino Fortunato politico e luminare che studiò e portò in parlamento i problemi del Mezzogiorno. Tre giorni di eventi il cui apice è l’argomento “Brigantaggio”.

Giornata di apertura: giornata studio con tavola rotonda sul Brigantaggio in cui professori ed esperti della tematica daranno il via e indirizzeranno i presenti sulle due giornate legate al Brigantaggio.

Giornate storiche: due giorni di rievocazioni storiche che coinvolgono il centro della città, creando un percorso che ha come punto di partenza il Palazzo Fortunato e si conclude al Museo del Brigantaggio. Le due giornate hanno la finalità di valorizzare il centro storico della Città vecchia, guidando i visitatori in un tour serale. Ad accoglierli attori e figuranti in costume che ripopoleranno il centro storico con scene di vita quotidiana e non solo, in alcuni anfratti più caratteristici verranno drammatizzate e narrate le gesta di Carmine Crocco e della sua banda (incontro con Borjes, Cantastorie, scene di cattura, Incontro con M. De Cesare, guerriglie, scene d’amore), grazie all’ausilio di attori. Nota peculiare è la riscoperta delle cantine storiche e delle abitazioni di un tempo che attraverso una minuziosa ricostruzione storica appariranno all’occhio del visitatore come istantanee di un tempo che fu. Al termine del tour nel carcere borbonico visita in notturna del Museo con figuranti in costume.

Durante le due giornate, numerosi stand posizionati all’interno del monumentale giardino Fortunato offrono piatti tipici rioneresi. In realtà è una ricerca di piatti tipici della cucina lucana che più verosimilmente si potevano trovare durante il 1860, anni in cui è ambientato l’evento.  I piatti sono accompagnati da una ricercata varietà di vini locali e, in una cantina storica del percorso rievocativo, vi sono laboratori di gusto, tenuti da esperti del settore enogastronomico.

- LA FIGURA DI GIUSTINO FORTUNATO

Il progetto è nato dalla voglia di studiare la figura del meridionalista Fortunato facendo ricerche intorno alla persona, alla Casa Fortunato, alle sue esperienze nel Territorio del Vulture e ai suoi scritti locali. L’ottica con cui si vuole ritornare sul nostro concittadino non è quella tradizionale  (convegnistica con intellettuali di matrice partitica, relazioni ridondanti di retorica di altri tempi, discorsi ampollosi e autoesaltanti e cittadini ad ascoltare passivamente), ma è quella che nasce dal desiderio di conoscere  l’uomo Fortunato negli aspetti più semplici e più significativi del suo animo e della sua mente non più con relazioni cattedratiche ma con l’impegno diretto in campi di ricerca problematica di giovani ed intellettuali curiosi. D’altra parte è l’ottica che riflette la concezione che la Pro Loco ha della Cultura. Ecco perché, a conclusione di un viaggio triennale, il punto di partenza è “La sua Casa”: realtà concreta che occorre conoscere nella sua storia attraverso i documenti da ricercare e interpretare.

- RAPPRESENTAZIONE DEL SACRO

Il Sabato Santo, a Rionero in Vulture, si chiude il ciclo dei riti delle Sacre Rappresentazioni lucane con la VIA CRUCIS organizzata dalla Confraternita di Maria SS. Del Monte Carmelo, le cui antichissime radici sono evidenti nel sacrificio del digiuno e della penitenza per tutto il mese precedente all’evento.

Durante la rappresentazione viene riproposta la vicenda umana di Gesù a partire dalla Domenica delle Palme, quando fa il suo ingresso a Gerusalemme, passando per la Crocifissione e concludendosi con la Resurrezione.

Circa 200 partecipanti contribuiscono alla buona riuscita della Via Crucis.

Insieme ai personaggi evangelici, sfilano nel corteo figure che hanno una funzione pedagogica: il Moro e i Moretti, emblema dell’altro, inteso come ciò che non è cristiano.

Troviamo la Zingara, di nero vestita e coperta d’oro. Il colore scuro della sua veste simboleggia il peccato e il male, mentre l’oro richiama alla corruzione, la dissolutezza e i vizi. Tutti i gioielli che la zingara indossa (circa 15 chilogrammi) vengono messi a disposizione dalla comunità.

È presente anche Malco, incappucciato e con le scarpe calzate al contrario che fustiga le persone e indica la punizione di coloro i quali hanno condannato e offeso Gesù.

Non può mancare Giuda che vaga per tutta la processione inseguito dalla Tentazione, bella e misteriosa, che ricorda il demonio che si è impossessato di lui e lo induce al tradimento.

Infine, viene ricostruita, nei pressi del Centro Sociale, la scena della Crocifissione sul Golgota dove, il pianto della Madonna scatena l’emozione di tutti i presenti.

La processione si conclude con le statue della Madonna Addolorata e del Cristo Morto, mentre le note della banda della città rendono ancora più mistica l’atmosfera.

- Aprile 1502
rievocazione storica

Agli inizi del 1500 il più grande problema dell’Italia era quello delle mire da parte delle grandi potenze europee per il controllo di Milano e del Regno di Napoli. Così Francia e Spagna entrarono in conflitto; dopo una serie di sconfitte si arrivò al Trattato di Granada che divideva in due il Mezzogiorno: la Francia di Luigi XII riceveva la parte settentrionale del napoletano, la Spagna di Ferdinando di Aragona riceveva la Puglia e la Calabria mentre divideva in parti uguali le entrate della famosa Dogana di Foggia.

Napoli, però, era troppo importante per gli spagnoli e le ostilità ripresero; nell’attesa dello scontro, si misero in moto le diplomazie per cercare un accordo fra le parti. Nel aprile del 1502 a Rionero, nella Chiesa di Sant’Antonio Abate, ci fu l’incontro fra la delegazione spagnola guidata da Consalvo de Cordova e la delegazione francese guidata da Nemours. Il motivo per il quale si scelse Rionero è perché si trovava a metà fra Atella e Melfi, roccaforti delle due potenze.

Tuttavia l’incontro non giunse a nessun accordo.

- EVENTI IN GENERE

Numerosi sono gli eventi che la ProLoco Rionero promuove e organizza durante l’anno, nello specifico il calendario si divide in quattro grandi appuntamenti : “Estate Rionerese” (eventi Estivi), “Sapori di Autunno” (eventi autunnali), “Natale a Rionero” (eventi natalizi), “Gli incontri” (ricco calendario di incontri con autori, storici e personaggi del mondo della cultura).

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